Statua di Buddha a Bai Dinh Pagoda Vietnam
Le diverse correnti del buddismo in Vietnam
In Vietnam, il Buddismo Mahayana, o Grande Veicolo (Dai Thua o Bac Tong), importato dalla Cina, è in gran parte nella maggioranza. Mentre il Buddismo Hinayana, o piccolo veicolo (Tieu Thua o Nam Tong), importato dall’India; Osservato solo dai circa 400.000 cambogiani che vivono nel delta del Mekong. I seguaci di Mahayana riconoscono l’esistenza di innumerevoli Buddha, così come quella dei Bodhisattva, saggi che rifiutano di godere del nirvana e si reincarnano tra gli uomini per liberarli dalla sofferenza. I discepoli del Piccolo Veicolo riconoscono solo il Buddha storico, Siddhartha Gautama, e sostengono solo la salvezza individuale.
In Vietnam, questo buddismo Mahayana è diviso in due movimenti principali: la scuola di Dhyana (Zen, o Thien, in vietnamita), la più antica; e la scuola di agama, conosciuta come “la terra pura” (Tinh Do), meglio conosciuta come amidismo.
Keo Pagoda in Thai Binh
La scuola di Dhyana, fondata su un profondo ascetismo personale, sostiene un’illuminazione improvvisa, la visione totale delle cose mediante il distacco della mente da qualsiasi pensiero specifico. Non avendo alcuna intenzione particolare, il discepolo può sfuggire al Karma (il suo destino determinato dal peso di tutte le sue azioni passate, dalle sue vite precedenti) e quindi dal ciclo delle reincarnazioni. Questa è la scuola che la maggior parte dei bonze vietnamiti afferma di avere.
Da parte sua, la setta della Terra Pura insegna che bisogna solo adorare il Buddha Amitabha, che regna sul Paradiso Occidentale, o Terra Pura, per rinascere lì. La pratica principale è recitare una breve preghiera invocando la protezione e la misericordia di Amitabha.
Fu sotto le dinastie Ly (1010-1225) che il buddismo decollò davvero in Vietnam. In effetti, questi sovrani amministrarono il paese con il sostegno dei monaci, che costituirono la maggior parte dell’élite coltivata. Il buddismo raggiunse l’apice dall’XI secolo all’inizio del XIV secolo. Con l’aiuto dei generali, che ricevettero dai principi, i monasteri furono in grado di costituire grandi proprietà terriere.